00 | Un parco agricolo multifunzionale

I Comuni di San Cassiano, Botrugno, Nociglia, Surano, Sanarica, Supersano, e Giuggianello (Terre di Mezzo) insieme ai Comuni di Scorrano, Maglie, e Muro Leccese in provincia di Lecce hanno avviato a partire dal 2003 un lungo processo, di ascolto degli abitanti, di analisi, osservazione, del territorio e di ideazione e condivisione con professionisti ed eccellenze esterne, di modelli per lo sviluppo del territorio. Il progetto si chiama “ I paduli, parco agricolo multifunzionale”.Il protocollo, che vede il Comune di San Cassiano come ente capofila ha come obiettivo la realizzazione del “Parco Agricolo Multifunzionale dei Paduli”. Per le sue caratteristiche peculiari, il parco dei Paduli è stato infatti designato come progetto pilota del redigendo Piano Paesaggistico Regionale. I Comuni appartengono ad un ambito territoriale che per caratteristiche fisiche, morfologiche, urbane, ambientali, paesaggistiche e storico-culturali, sono fortemente interconnessi. Questo territorio prende il nome di Paduli, immensa distesa di ulivi secolari, la cui esistenza ha influenzato la vita e le attività dei centri urbani limitrofi. L’articolata infrastrutturazione viaria dei Paduli è costituita da percorsi prevalentemente stretti, alcuni asfaltati altri ancora sterrati. In linea teorica tale reticolo consentirebbe un’accessibilità agevole, ma contestualmente labirintica e conosciuta solo da chi quotidianamente frequenta tali zone. Sono previsti 3 interventi distinti:

Il primo prevede la realizzazione di una rete ecologica per la mobilità lenta e sostenibile attraverso i paduli e di rigenerazione  e rivitalizzazione dei centri urbani.

Il secondo prevede una connessione immateriale, una rete wi-fi che si sviluppa lungo tutto il percorso, connessa ad un portale al servizio della comunità e del suo sviluppo, uno spazio aperto e all’aperto, che mette in rete e valorizza le testimonianze della comunità e del suo ambiente: che le acquisisce, le conserva, le espone e le comunica a fini didattico – educativi.Il terzo prevede interventi partecipativi dei cittadini.

Il terzo è una rete di interconnessione tra centri minori all’interno del Parco intreccia motivi di salvaguardia e tutela del territorio con la difesa di una funzione economica come quella agricola che ha segnato la storia dello sviluppo economico di quest’area; un progetto che tiene conto di una domanda sociale sempre più ampia, alla ricerca di spazi aperti, fruibili e ricchi di significativi valori culturali, il tutto in un contesto di area rurale svantaggiata rispetto ai due sistemi costieri.Il progetto muove dall’intenzione quindi di “integrare” agli usi spontanei delle comunità, i servizi, le attività produttive legate all’agricoltura, l’architettura, la storia, la cultura popolare e il paesaggio in un unico piano di connessione.

Il percorso diventa il luogo dove si conservano, tutelano, raccolgono, divulgano e si rendono accessibili tutti i beni sia materiali (boschi, uliveti, cripte, masserie, piazze, spazi di servizio) che immateriali del territorio (racconti orali, ricerche di natura storica, archeologica, architettonica, antropologica, sociologica, botanica, agraria, prodotti all’interno dei Laboratori di partecipazione , proponendo al fruitore un percorso inedito, conoscitivo, ragionato ed esplicativo.

01 | Abitare i Paduli

L’idea è quella di intrecciare la tutela delle testimonianze storico culturali del territorio con la difesa della funzione agricola che tanto ha segnato la storia di questa area.  Il processo innescato ha portato a sviluppare “Abitare i Paduli”, un progetto che, per mezzo di prodotti e servizi turistici, vuole immaginare un modello sostenibile di fruizione del parco.Abitare i Paduli è sostenuto dalla Regione Puglia, grazie al finanziamento del programma “Bollenti Spiriti” e al co-finanziamento dei comuni dell’ “Unione delle Terre di Mezzo”. In Abitare i Paduli, 5 laboratori sinergici, gestiti da 5 associazioni del territorio (“LEB” di Botrugno, “Laboratorio Mobilità” di San Cassiano, “Laboratorio Territoriale” di Surano, “TerriKate” di Nociglia e “Mille Piedi” di Giuggianello), coordinati dal LUA, lavorano per porre le basi di un turismo sano ed ecologico. Ciascun laboratorio agisce su un tema specifico per creare una rete di servizi per fruire in modo ecocompatibile dell’area. I servizi ruotano attorno a 3 attività centrali: Lampa!, Nidificare i Paduli e Raccontare i Paduli.“Lampa!” riflette sulla dimensione produttiva dell’ambiente agricolo. Adottando oliveti semi abbandonati e riconvertendoli ad una produzione di qualità, si vuole elaborare un modello in grado di rappresentare un’alternativa all’incuria e all’abbandono.“Nidificare i Paduli” guarda alla sfera contemplativa del paesaggio. Esperimento di land art, attraverso un concorso internazionale favorisce la costruzione di unità abitative attraverso materiali biodegradabili di scarto dell’agricoltura.“Raccontare i Paduli” permette l’espressione della carica simbolica ed emozionale del territorio, una narrazione legata alle suggestioni a cui il Parco dei Paduli rimanda.L’idea è quella di comunicare e promuovere il territorio a 360 gradi. L’ospitalità diffusa valorizza così le tipiche abitazioni dei piccoli centri ma sperimenta anche nuove tipologie di alloggio basate sul concetto di sostenibilità per vivere un’esperienza a stretto contatto con l’ambiente naturale del Parco. La mobilità lenta, grazie alla mappatura del Parco, utilizza percorsi da effettuare in bici, a cavallo o a piedi e permette al visitatore di utilizzare una mappa cartacea e/o on line, muovendosi in autonomia nella vasta e labirintica area del Parco oppure scegliendo uno degli itinerari consigliati. I percorsi invitano a perdersi e ritrovarsi tra le stradine di campagna, circondate dagli uliveti secolari, dalla rigogliosa vegetazione spontanea e dalle costruzioni rurali tipiche del paesaggio salentino.Il Parco dei Paduli è infatti un territorio in cui la dimensione ambientale si incrocia con quella architettonica e agricola e il visitatore ne viene accompagnato grazie ad audiowalk messi a disposizione, i cui contenuti sono ottenuti grazie ad un lavoro di ricerca e registrazione di testimonianze e interviste tanto di esperti quanto di voci popolari che guidano l’ospite attraverso le proprie memorie. La cultura slow, poi, ci ha insegnato che un territorio va innanzitutto assaggiato. Per questo conoscere i Paduli non può prescindere da un’immersione nei sapori decisi ed eloquenti della cultura contadina che ha sempre dominato quest’area. Seguendo le tracce della tradizione gastronomica più arcaica, il visitatore sarà dunque guidato in un ricettario ideale. Tramandato dalla cultura popolare, legata agli elementi della terra e i riti sacri scanditi dalle stagioni.

Fonti: abitareipaduli.com

Dove: Lecce (LE) 

Quando: Annuale         Tutto l’anno

Chi: Parco dei Paduli

Codice: CS01