Consorzio produttivo Aziende Biologiche della Valle Aventino-Sangro

Proposta di progetto

Il concorso indetto dall'Amministrazione di Torricella Peligna (CH) indaga la possibilità di un territorio, tramite lo sviluppo SMART, di rispondere al problema dello spopolamento e dell’abbandono dei centri minori. Attraverso un’approfondita analisi delle realtà italiane ed estere che, attraverso diverse strategie, sono diventate il volano per la rivitalizzazione dell’intero territorio, e lo studio delle diverse identità dei luoghi che rendono unico il territorio del Sangro Aventino, è stato possibile organizzare i Comuni in cluster tematici, studiandone in maniera approfondita 18, legati tra di loro da prodotti tipici, da borghi medioevali, dall’artigianato locale, dallo sport ed dal territorio

La strategia territoriale si basa sulla diffusione, dovuta alle normative europee, della banda larga a 30mb/s entro il 2020, e nel funzionamento a rete dei vari Comuni dei cluster tematici. Viene attivato un portale territoriale ed una rete di percorsi ciclopedonali che sfruttano le antiche mulattiere e mettono in relazione i vari borghi con i siti di interesse, attraverso progetti che coinvolgono l’arte e il territorio, la rivitalizzazione del patrimonio pubblico, incentivi per chi investe nel patrimonio privato, incentivi per la produzione dei prodotti tipici, negli antichi mestieri, nello sviluppo delle start-up e delle piccole imprese, nel turismo lento, nello sviluppo green del territorio, garantendo una migliore qualità della vita. Numerosi sono i casi studio portati a sostegno della tesi, tra tutti il progetto “Terre di Siena Green”per il tema del territorio, Favara Cultural Farm, in Sicilia, per il tema dell’arte ecc..

Dei 18 comuni, sono stati approfonditi i temi su 4 di essi ,che fanno parte della Centrale Unica di Committenza (Gessopalena Roccascalegna, Pennadomo e Torricella Peligna). I macrotemi riguardano il tema del borgo, con ad esempio il castello di Roccascalegna ed il borgo medievale di Gessopalena, del territorio con il belvedere di Torricella e le Lisce di Pennadomo, dei prodotti tipici legati all’agricoltura e dei percorsi lenti. DI questi 4, si è preso come caso studio Torricella Peligna. Ne è stato studiato il tessuto urbano e come quest’ultimo si espande, il patrimonio privato abitato parzialmente e quello disabitato, interpretandolo sull’esempio del Comune di San Basile dove l’amministrazione si pone come intermediaria tra privati per vendere e recuperare gli edifici, i nodi critici, i riferimenti principali tra cui i due monumenti ai caduti,la pineta, Corso Vittorio Emanuele e l’assenza di uno spazio pubblico unitario.


I macro temi, sono stati trasformati in temi architettonici; il l’attivazione delle mulattiere è diventato il tema del percorso, del bordo e dello spazio pubblico. Il tema del recupero del tessuto urbano è diventato il tema dell’ innesto, che si trasforma in azioni elementari di addizione, sottrazione e ripristino sia di spazio pubblico che di volumi,rafforzando lo sviluppo della micro-impresa e delle start up, e riattivando le polarità esistenti. Focalizzando la ricerca sul modo in cui si trasforma lo spazio pubblico, vengono presi in esame i concetti chiave della tecnologia SMART e vengono trasformate in architettura; ad esempio il concetto dell’intuitività, diventa un grande asse pedonale , che collega i due riferimenti principali, i monumenti ai caduti, in cui si innestano trasversali tematiche generate e generanti dalla riattivazione degli edifici esistenti; oppure il concetto della personalizzazione si trasforma in spazi pubblici progettati secondo processi partecipativi, dove i cittadini possono scegliere i diversi usi delle parti di spazio pubblico seguendo l’esempio di grandi Città come Medellìn ed il concetto di Urbanistica Sociale di Alejandro Echeverri, la capacità, cioè, di un progetto fisico ,di trasformare sia fisicamente che socialmente la città.