Riuso industriale, la lacuna come opportunità

Il tema è quello dell’archeologia industriale, i cui manufatti , spesso in degrado, possono configurarsi al tempo stesso sia memoria che occasione di rilancio. È questo il caso dell’ex deposito dei treni nel Barrio di San Jeronimo, alla periferia di Sevilla.

Il vuoto urbano lasciato tra i vecchi binari della ferrovia e una delle vie più trafficate della città, a ridosso del Puente del Alamillo di Calatrava, sul fiume Guadalquivir, a Sevilla, diventa occasione di progetto, per l’Accademia di Cucina, che ha bisogno di spazi per le cucine, orti urbani per la coltivazione, un dormitorio, segreterie e spazi per la cittadinanza.

Le azioni elementari

Questo esercizio progettuale cerca di incentivare una riflessione sui rapporti tra la città antica e la periferia, tra i luoghi di produzione ed il parco fluviale, tra la necessità di integrare un programma funzionale con  l’indeterminabilità degli spazi che si prestano a differenti usi.

Il progetto si regge su poche e chiare scelte progettuali, basate su azioni elementari. Queste azioni riguardano anzitutto il progetto del suolo e il suo rapporto con la città costruita e il lotto posizionato in mezzo a due strade trafficate vicine al fiume Guadalquivir; l’elemento copertura, scelto come elemento generante e generato dell’intero progetto; la relazione tra l’edificio nuovo e l’edificio esistente, che avviene accostando il nuovo al vecchio e facendoli compenetrare; l’organizzazione interna dello spazio della Nave di San Jeronimo, una doppia scatola vuota, che viene indagata in maniere diversa accogliendo funzioni differenti. 3 nuovi edifici che si affiancano a quello esistente, creando un boulevard urbano, uniti da un’unica copertura.

L’intervento, oltre al rifacimento completo di quasi tutta la copertura, ha comportato dunque una vera e propria rivisitazione e distribuzione interna degli spazi, oltre che dello spazio esterno sistemato a giardino, con una zona pranzo con pavimentazione in TEK e un sistema di verde.

Aprire/Chiudere

Il boulevard urbano segue una linea spezzata che delinea degli spazi piazza aperti al pubblico sia nel lato del fiume al quale si collega mediante un prolungamento dell’esistente parco fluviale, sia dal lato della città costruita con una nuova piazza di quartiere sia attraverso un giardino sensoriale. Nella parte anteriore, invece, il progetto si chiude, attraverso la piantumazione degli orti urbani, che servono sia per la didattica dell’accademia , sia per l’intera cittadinanza, creando un sistema di filiera corta e di prodotti agricoli a KM0. Nella parte posteriore si apre un parco dedicato al fitness, al jogging e alla natura.

Coprire

La copertura unica, viene svuotata, bucata, allungata e piegata in base alle esigenze. Diviene elemento legante dell’interno progetto. Un’enorme copertura, unisce i 6 edifici, e diviene elemento progettuale, grazie alla sua conformazione, studiata per risolvere numerose problematiche ad esempio per convogliare le acque meteoriche necessarie all’irrigazione degli orti. La geometria spezzata viene anche bucata in alcuni punti per consentire di creare dei giardini interni alle corti; in alcuni punti diventa un’enorme brisoleil per restituire ombra nelle torride giornate estive.

Accostare

la volontà di accostarsi all’esistente, mantenendone le distanze per segnare un boulevard urbano, viene meno quando il nuovo penetra all’interno del vecchio, facendo diventare un tutt’uno il progetto. I nuovi edifici di progetto, hanno una configurazione a corte aperta, suddivisi per funzioni. I due centrali contengono gli spazi della scuola e quelli più esterni contengono i dormitori per gli studenti , disposte sui lati lunghi, che godono della vista del parco e delle piazze interne ed esterne. Nella parte di collegamento, ci sono gli spazi comuni, ed i servizi quali cucina, lavanderia, aule studio ecc. In testata ci sono i foyer d’ingresso. Gli edifici sono collegati a due a due, tramite dei corridoi sospesi.

Inserire

Inserire le funzioni all’interno dell’edificio esistente, mantenendo uno spazio fluido e aperto alla circolazione su un lato, e uno spazio denso di funzioni dall’altro. La nave di San Jeronimo diventa lo spazio della scuola. Si configura come un edificio diviso in due grandi aule uguali, progettate per accogliere funzioni diverse. Il lato verso il fiume, è progettato per essere denso di spazi, contiene le cucine, un ristorante, la mensa, una pasticceria, le aule didattiche e tutti i servizi necessari alla scuola. La parte di destra è uno spazio aperto a tutt’altezza, adatto per mostre ed esposizioni, e nella parte finale è stato progettato un auditorium/ teatro con accesso dall’esterno, e dall’interno, in grado di essere fruito anche da associazione esterne al campus.

Luogo:Sevilla (SPA)
Relatore:Guillermo Vazquez Consuegra, Carme Pigem (RCR Arquitectes),Ricardo Bak Gordon
Architettonico:Faustino Santangelo, Mario Vecchiarino
Anno di progettazione:2014
Stato:Progetto Accademico
Bando:Concurso internacional Catedra Blanca_ Escuela Tecnica superior de arquitectura de Sevilla